Ictus: Face Arm Speech Time l’importanza dei sintomi

Ictus: Face Arm Speech Time l’importanza dei sintomi

Gli americani definiscono i sintomi dell’ictus con una semplice parola: FAST ovvero Fast Arm Speech e Time, ed è proprio quest’ultimo, ovvero il tempo, che gioca un ruolo importantissimo per questa malattia.

Secondo uno studio del Ronald Reagan Ucla Medical Center di Los Angeles, sono almeno due persone su tre che ignorano o comunque sottovalutano i sintomi di possibili ictus, i sintomi principali legati ad esempio all’anormale utilizzo delle braccia, ad esempio una debolezza strana, o della difficoltà nel parlare bene.

Questi i sintomi principali, insieme anche ad altri, che devono spingere il paziente al possibile ricovero di pronto soccorso, lo studio si è basato principalmente su un questionario proposto ad oltre mille persone, in particolar modo è emerso che gli under 45 sottovalutavano i possibili sintomi dell’ictus, rivelando di non prendere la decisione di andare in ospedale.

David Liebeskind, uno degli autori dello studio, spiega: “Questo è un problema reale, abbiamo bisogno di educare i giovani sui sintomi di ictus e convincerli dell’urgenza della situazione, perché i numeri sono in aumento“.

Inoltre come spiega proprio Liebeskind: “Un trattamento tempestivo per l’ictus è probabilmente più importante che per quasi qualsiasi altro problema medico.C’è una finestra molto limitata per iniziare la cura perché il cervello è molto sensibile alla mancanza di flusso sanguigno e più i pazienti attendono, più devastanti saranno le conseguenze”.

Tra i più giovani c’è la storia di Jennifer Reilly e dei “suoi” sintomi, così racconta la sua vicenda la ragazza: “Mi sono svegliata nel cuore della notte con un mal di testa lancinante, avevo 27 anni, ero abbastanza attiva, sana e non soggetta a emicrania. Ho pensato che fosse una cosa strana. Ero molto scettica, non avevo avuto nessuno di quelli che pensavo fossero i classici sintomi di un ictus, né corrispondevo alla classica descrizione di un paziente. Avevo 27 anni ed ero in buona salute”.

Come spiega David Liebeskind che ha ricevuto poi la paziente, che la ragazza aveva avuto un leggero ictus, altri sintomi specifici, che ricorda peraltro la stessa paziente: “Metà della mia mano sinistra era diventata improvvisamente insensibile, ma ancora una volta ho continuato come se nulla fosse”.

Dunque quella particolare finestra, denominata “finestra d’oro”, è particolarmente importante, se non fondamentale, per il trasporto dei pazienti in ospedale di pronto soccorso, un successivo trattamento per ripristinare il flusso dei vasi sanguigni al cervello, potrebbe ridurre o addirittura invertire i possibili danni.