Paolo Villaggio ha rilasciato l’ultima intervista a Repubblica durante le riprese del film “La voce di Fantozzi”. Una delle sue frasi più significative è stata “Morire è un evento formidabile”. Anche di morte Paolo Villaggio ha parlato in questa intervista. Ha nominato il suo scrittore preferito degli ultimi tempi, Kafka, e dell’angoscia che a volte lo assaliva pensando che non gli restasse tanto tempo da vivere. Paolo Villaggio ha detto che far ridere è una macchina infernale ed è stata proprio questa la caratteristica che lo ha fatto andare avanti per tanto tempo.
Ha affermato chiaramente che quando una persona si accorge di non far più ridere può essere facilmente assalita da una grande paura di morire. Ha svelato poi il tono tragicomico delle sue pellicole. Paolo Villaggio infatti ha detto che ridere è una sorta di camuffamento, si tratta più che altro di fingere di far ridere, ma allo stesso tempo di raccontare qualcosa di tragico.
A questo proposito ha fatto presente: “A 12 anni, come tutti quelli che hanno un fisico un po’ goffo ho pensato: “Mo’ ve faccio ride”. Non ce l’ho fatta. Quando volevo far ridere facevo piangere, e viceversa. Tutte le volte che provavo a far ridere veniva fuori una risata d’imbarazzo, tragica. Allora ho capito che quella sorta di “fastidio” che leggevo sulla faccia degli altri andava potenziato, esagerato, esasperato: allora diventava una vera risata. Una risata tragica”.
Sono memorabili gli episodi di Fantozzi alias Paolo Villaggio, che sono rimasti impressi nella mente dei telespettatori. Sentendo il diretto interessato, quello che avrebbe fatto ridere di più sarebbe stato Fantozzi costretto a vedere La corazzata Potemkin durante la finale della coppa del mondo. E poi ancora nell’intervista Paolo Villaggio ha parlato di Fracchia, altro personaggio memorabile che l’attore ha interpretato.
I giornalisti che l’hanno intervistato lo hanno descritto come molto combattivo, nonostante la sua lunga barba bianca, la tunica che indossava e la sua sedia a rotelle, tutti particolari che lo rendevano un volto tipico di alcuni scrittori russi che lui amava tanto.
L’Italia sicuramente si è ritrovata insieme a piangere la morte di Paolo Villaggio, un attore entrato ormai a pieno titolo nella cultura popolare con il suo ragioniere Ugo. Aveva 84 anni e sono state davvero significative le parole con cui la figlia Elisabetta ha annunciato Paolo Villaggio morto su Facebook. Su una foto del padre giovanissimo ha scritto: “Ciao papà, ora sei di nuovo libero di volare”.
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