Il conto corrente perfetto non esiste: da questo presupposto bisogna partire quando è il momento di aprire un nuovo conto corrente. Il conto migliore è quello che più si adatta alle proprie esigenze e solo una volta chiarite queste ultime sarà possibile scegliere il conto corrente in grado di rispondere meglio a tali esigenze. Gli aspetti da prendere in considerazione sono tanti già solamente per scegliere fra un conto tradizionale oppure un conto online, a seconda di ciò di cui si ha bisogno.
La scelta dev’essere il più possibile oculata per evitare che il conto abbia dei costi troppo elevati rispetto all’utilizzo che se ne fa. In linea di massima, i conti correnti maggiormente diffusi sono tre: i conti ordinari, i conti a pacchetto e i conti in convenzione. I conti ordinari vengono anche chiamati conti a consumo perché il cliente sostiene delle spese in base al numero di operazioni che effettua ogni mese. I conti in convenzione, invece, propongono agevolazioni e sconti a precise categorie di clienti.
I conti a pacchetto prevedono un canone che verrà impiegato per il pagamento delle spese relative a servizi accessori, come ad esempio assicurazioni e cassette di sicurezza. I conti di questo tipo si suddividono poi in conti con franchigia oppure senza franchigia: nel primo caso si può disporre di operazioni gratuite limitate, mentre nel secondo caso le operazioni gratuite che si possono effettuare sono illimitate. Entrando più nello specifico, quali sono i conti correnti più utilizzati dai clienti?
Al primo posto troviamo “Conto Corrente Arancio”, di gran lunga il più utilizzato; è un conto senza spese e che consente di non pagare il bollo se si dispone di una giacenza di minimo 3 mila euro oppure se lo stipendio viene accreditato direttamente sul conto. Il conto “BNL Revolution” propone un canone gratuito se si decide di affidarsi al canale online per svolgere tutte le operazioni, in caso contrario è previsto un canone mensile di 6,90 euro per tutti i clienti che hanno già compiuto 27 anni. Il conto “CheBanca!” è interamente online e mette a disposizione tutti i servizi al costo di 1 euro al mese.
Il conto Barclays si differenzia dagli altri perché è uno fra i più remunerativi presenti sul mercato: offre il 3% di rendimento lordo (2,19% quello netto) e l’interesse si calcola giorno per giorno. Il denaro che si deposita rimane sempre disponibile e non sono previste spese sia per le operazioni online che per quelle allo sportello, così come sono senza costi il bancomat, gli assegni e la domiciliazione delle utenze. In sostanza si paga solamente l’imposta di bollo. L’elemento principale da valutare quando si deve scegliere un conto corrente è rappresentato dai costi. Prima di affrontare questa importante voce vogliamo segnalarvi un interessante approfondimento su quale banca scegliere proposto da un sito specializzato del settore.
In genere un conto presenta costi variabili e costi fissi; questi ultimi possono essere il canone annuo relativo a eventuali carte di credito e di debito, imposte di bollo e i costi per la spedizione delle comunicazioni al cliente. I costi fissi, dunque, non sono correlati all’utilizzo che si fa del conto, come lo sono invece i costi variabili, che dipendono dalle operazioni che vengono effettuate dal cliente. In che modo è possibile conoscere il costo totale di un conto corrente?
La banca fornisce, all’interno del foglio informativo, l’ISC, ovvero l'”Indicatore Sintetico di Costo” dove sono riportate le stime circa i costi del conto corrente basandosi sui profili standard riguardanti l’operatività. In tal modo ci si potrà fare un’idea meno vaga di quali potrebbero essere i costi di gestione di un conto a seconda dell’utilizzo che se ne fa. L’imposta di bollo è una tassa statale e dunque è obbligatoria per tutti i conti: l’ammontare annuale è di 34,20 euro che può essere diviso in quote trimestrali.
Ci sono però degli istituti di credito che propongono conti correnti con bollo gratuito: in questo caso è la banca a farsi carico dell’imposta di bollo pagandola al posto del cliente. Da non tralasciare gli interessi attivi, ovvero le ricompense che le banche offrono ai correntisti a seconda della liquidità che si trova sul conto. In genere le banche online offrono interessi più alti grazie ai minori costi di gestione che devono sopportare proprio perché operano principalmente online, dunque con un numero ridotto o addirittura nullo di filiali.
Fonte: qualeconto.net