Call Center, in Sicilia è allarme per migliaia di lavoratori: presentata una ‘clausola sociale’ alla Camera per difendere i lavoratori dalle operazioni di Outsourcing.
In Sicilia è disastro in ambito occupazionale in troppi settori ma è soprattutto quando si parla di Call Center e precariato che l’isola trema. Sono infatti 20 mila i lavoratori siciliani a rischio esubero e di questi 10 mila solo nella capitale siciliana. La colpa è certamente da attribuire alle operazioni di outsourcing che consentono a numerose compagnie di ‘esternalizzare‘ i propri dipendenti attraverso assegnazioni di nuovi appalti a nuove imprese che però non presentano carattere di autonomia.
E’ per questo si è reso necessario chiedere l’introduzione di una ‘clausola sociale‘ che possa proteggere il posto di lavoro dei dipendenti dei call center, imponendo il mantenimento degli stessi anche alle aziende che subentrano nell’appalto. Un primo passo per la ‘clausola sociale’ è stato reso possibile grazie all’approvazione di un emendamento alla Camera (VIII commissione) nel decreto legislativo sul nuovo codice degli appalti. Secondo Michele Pagliaro, segretario generale della Cgil Sicilia, e Davide Foti, coordinatore generale della Slc Cgil regionale – si salvaguardano le professionalità acquisite, si tutela la qualità del lavoro e si evita la precarizzazione del rapporto di lavoro in un settore nel quale sono stati occupati, soprattutto nella nostra regione, nell’ultimo decennio, migliaia di giovani in possesso di titoli di studio medio-alti”.