La tiroide è una ghiandola endocrina situata alla base del nostro collo. La sua funzione consiste nella produzione di sostanze iodate che hanno il compito di stimolatrice tutto l’organismo. Può a tutti gli effetti essere considerata il ‘direttore d’orchestra di tutti gli organi del nostro corpo’ ed è infatti in grado di influenzare il metabolismo, l’accrescimento, l’attività neuromuscolare, la crescita delle ossa, l’apparato circolatorio, la fertilità ed il tono dell’umore. Insomma, una piccola ghiandola a forma di farfalla il cui cattivo funzionamento ha, però, notevoli ripercussioni su tutto l’organismo.
Ecco perché è importante prendercene cura ed assicurarci la sua perfetta funzionalità. In caso di mal funzionamento della tiroide è bene rivolgersi immediatamente al medico e, in aggiunta, assumere una giusta integrazione come, ad esempio, il coenzima Q10. Recenti studi riportati anche su mednews.care hanno infatti dimostrato come possa ridurre la sintomatologia.
Tiroidite di Hashimoto
La Tiroidite di Hashimoto, anche conosciuta come “tiroidite autoimmune” è il tipo di tiroidite che si riscontra più frequentemente ed è la causa principale dell’insorgere dell’ipotiroidismo.
Si tratta di un’infiammazione autoimmune cronica della tiroide che può essere causata da una patologia autoimmune o da un’infezione virale.
Come riconoscere la tiroidite di Hashimoto?
Riconoscere i sintomi della tiroidite di Hashimoto è importante perché sono il primo campanello d’allarme che il nostro corpo ci manda. Ai primi segnali è bene rivolgerci al nostro medico di famiglia che ci prescriverà semplici esami di controllo e, quando è il caso, ci indirizzerà verso un bravo endocrinologo.
Quando si soffre di ipotiroidismo, per motivi ancora sconosciuti l’organismo attacca se stesso innescando una reazione autoimmune. La ghiandola tiroidea viene invasa dai globuli bianchi e la tiroide viene aggredita dagli anticorpi antitiroidei.
Tutto ciò ha forti ripercussioni sul nostro organismo ed è dunque importante riconoscere la situazione già dai primi segnali.
Sintomi della tiroidite di Hashimoto e dell’ipotiroidismo
L’ingrossamento asintomatico della tiroide è uno dei primi segnali di una ghiandola poco funzionante. Spesso si avverte un nodo alla gola o, comunque, una sensazione di gonfiore e fastidio. È frequente che i pazienti con una scarsa funzionalità tiroidea avvertano anche stanchezza cronica e una certa intolleranza al freddo.
Possono poi manifestarsi anche altri sintomi legati all’ipotiroidismo, quali:
- Stanchezza;
- Sensibilità molto accentuata al freddo;
- La voce roca ed eloquio lento;
- Palpebre gonfie e cadenti;
- Costipazione;
- Pallore del viso;
- Peli e capelli radi, spessi e secchi;
- Pelle asfittica, secca, ispessita e col tipico aspetto a scaglie;
- Aumento di peso;
- Deficit di concentrazione;
- Debolezza e crampi muscolari;
- Aumento del livello di colesterolo;
Come viene fatta la diagnosi di tiroidite di Hashimoto
Se avvertite questi sintomi è bene rivolgervi al vostro medico di base. Dopo una prima visita vi prescriverà gli esami necessari a valutare la funzionalità tiroidea. Si tratta di un semplice esame fatto con prelievo di sangue che andrà a misurare:
- I livelli degli ormoni tiroidei tiroxina (T4),
- La concentrazione di triiodotironina (T3)
- I livelli dell’ormone tireostimolante (TSH): si tratta di un ormone prodotto dall’ipofisi che ha la funzione di stimolare la tiroide a produrre gli ormoni tiroidei.
Come si cura la tiroidite di Hashimoto?
Per la tiroidite di Hashimoto non esiste un trattamento specifico. Solitamente la situazione viene monitorata nel tempo e si suggerisce al paziente di evitare l’assunzione eccessiva di iodio da fonti naturali.
C’è però da aggiungere che, purtroppo, la maggior parte dei pazienti finisce per sviluppare ipotiroidismo. In questo caso si dovrà assumere una terapia ormonale sostitutiva che andrà portata avanti per tutta la vita. Terapia ormonale utile anche in tutti quei casi in cui si verifica una tiroide ingrossata.
Patologie secondarie legate alla tiroidite
Anche piuttosto di frequente che la tiroidite di Hashimoto sia legata ad altre patologie secondarie caratterizzate da un’infiammazione di basso grado e stress ossidativo. Si tratta di:
- La fibromialgia: termine che indica dolore nei muscoli, nei legamenti o nei tendini (strutture connettivali fibrose). La sindrome fibromialgica è porta ad avvertire dolore diffuso in tutto l’apparato muscolo-scheletrico e forte astenia.
- La NAFLD, ossia la steatosi epatica non alcolica: Condizione che porta ad un eccessivo accumulo di lipidi negli epatociti.
Recenti studi hanno dimostrato come, ad accomunare queste patologie ci sia un forte stress ossidativo che porta a bassi livelli plasmatici di Coenzima Q10.
I ricercatori sono riusciti a dimostrare come l’integrazione ad alto dosaggio di coenzima Q10 possa ridurre la sintomatologia. È però fondamentale scegliere prodotti ad alto dosaggio e con una formula farmaceutica in grado di assicurarne l’alta biodisponibilità come, ad esempio, il DDM Chione in bustine che associa all’alta concentrazione di Coenzima Q10, vitamine del gruppo B, acido folico e vitamina E.